L’analista finanziario
E’ colui che provvede, innanzi tutto, a verificare ogni giorno l’evoluzione della dinamica finanziaria aziendale e con il quale l’azienda, se lo desidera, può rapportarsi per analizzare qualsiasi posizione bancaria.
Ha il compito, quotidianamente, di verificare il rispetto delle condizioni proposte dalle banche per ogni tipo di operazione bancaria, monitorare l’utilizzo di ciascuna linea di credito e proporre, eventualmente, sulla base della (mutata) situazione finanziaria, ottimizzazioni al fine di ridurre l’impatto degli oneri sulla gestione finanziaria aziendale.
Ogni azienda ha un proprio personale analista di riferimento che avanza e propone solo soluzioni, non dispone mai per conto dell’azienda (a meno che non sia espressamente incaricato a questo scopo e non abbia ricevuto idoneo mandato).
Unico interlocutore dell’analista rimane il personale dell’azienda, a meno che non venga incaricato dalla stessa a seguire la propria posizione con la banca. E’ un’attività richiesta sempre più spesso dalle stesse aziende, che in questo modo sgravano il proprio personale dall’intrattenere un rapporto diretto con il personale bancario, spesso per risparmiare tempo, altre volte per evitare di richiedere favori, utilizzato per smorzare la pressione bancaria in capo all’azienda, rimediare a taluni rapporti non propriamente idilliaci o a risolvere fastidiosi contenziosi.
Nella prospettiva di un rapporto di lavoro che va oltre la valutazione delle esigenze quotidiane, l’analista è quindi in grado di fornire una consulenza dal valore aggiunto diverso e, in genere, assai più elevata, attraverso l’erogazione di una serie di servizi (e soluzioni) finanziari propedeutici ad una dinamica gestione finanziaria e del rapporto banca-impresa.